martedì 21 luglio 2020

Recensione libro - "Astrid" di Alessia Vazzoler



"Perché si sarebbe dovuto aspirare alla conservazione della specie, dopotutto? Non sarebbe stato meglio, notando che l'umanità non aveva fatto altro se non distruggere, che la specie implodesse in se stessa? Perché non si era permessa la sua estinzione per la mancanza di risorse, invece di ostinarsi in quel modo assurdo?"


⚫ Titolo: Astrid
⚫Autrice: Alessia Vazzoler
⚫ Editore: PAV edizioni
⚫ Lunghezza: 108 pagine
⚫ Genere: distopico/ fantascienza
⚫ Prima pubblicazione: 2020


TRAMA: 2124. Distretto Europa. Scatenata da cause del tutto ignote, la terza guerra mondiale è ormai finita da anni. L'umanità è stata profondamente colpita da questo evento, al punto che i governi di tutto il mondo hanno deciso di imporre delle regole rigide nei loro territori. La privacy è solo un lontano ricordo, i cittadini sono controllati da telecamere e da dispositivi GPS impiantati direttamente sotto la pelle dei neonati. Anche i rapporti interpersonali e la società intera non sono più le stesse. Regna sovrana l'asocialità quasi completa, perfino nel rapporto figli- genitori, definiti non più mamma e papà ma genitrice e genitore. I nomi delle persone sono stati sostituiti da codici. Tutto questo per garantire "il Bene dello Stato". 
Su questo sfondo si svolge la vita perfettamente "conforme" di RS2271, una ragazza che all'improvviso e a sua insaputa viene inserita in un programma governativo, per verificare l'efficacia e la resistenza nel tempo del condizionamento psicologico imposto ad ogni bambino e bambina nei loro primi 11 anni di vita. La ragazza inizia,così, a mettere in discussione la sua vita, se stessa e tutto ciò in cui a creduto fino a quel momento. Tutto quello che le persone devono subire è davvero per il Bene dello Stato, o si tratta solo di un modalità di azione finalizzata ad avere il controllo totale sulle persone? Come reagirà RS2271 a tutto ciò?





RECENSIONE: prima di iniziare questa recensione mi sembra opportuno fare una premessa: questo è stato il mio primo libro di genere distopico. Ho voluto intraprendere questa collaborazione con l'autrice, Alessia Vazzoler, proprio per mettermi alla prova ed uscire un po' dalla mia confort zone letteraria e devo dire  che ne sono rimasta piacevolmente sorpresa. Questo libro, pur essendo molto piccolo, racconta una storia completa e particolare che cattura fin dalle prime pagine, al punto che, se avessi avuto del tempo libero in più, credo che lo avrei divorato in un giorno solo. Leggendo ci si ritrova catapultati nel lontano futuro, in uno spazio a noi tutti noto, l'Europa, ma completamente diverso da come lo conosciamo nei nostri giorni. 

" La mia città, che si chiamava Nuova Venezia, contava almeno due milioni di abitanti ed era sorta nell'entroterra di quella bombardata e affondata durante la Terza Guerra Mondiale. Non attraeva molti turisti virtuali, in quanto era identica a qualsiasi altra città di costruzione postbellica in giro per il mondo".




Anche se si fa fatica ad immaginare alcune abitudini ed imposizioni di questo ipotetico futuro, riflettendoci si tratta di uno scenario altamente plausibile e questo aspetto, sinceramente, mi ha un po' spaventata. La mancanza di privacy e di relazioni sociali, temi cardine di tutto il libro, sono due cose che, a mio parere, potrebbero cambiare completamente l'aspetto del mondo in cui viviamo.

"[...] Una volta tutto questo non sarebbe stato possibile, perché avrebbe violato delle cosiddette norme assurde, dette "privacy". In seguito, però, alla Terza Guerra Mondiale e ai disastri ambientali, esse sono state abbandonate. L'obiettivo deve essere la sopravvivenza della razza umana e,per fare ciò, è necessario compiere qualche piccola rinuncia".



Nel libro si fa riferimento ad un'ipotetica Terza Guerra Mondiale, l'umanità è sopravvissuta ad essa ma a che prezzo? Ne è valsa davvero la pena? Sono domande che la ragazza,protagonista della storia, inizia a porsi ancor prima di entrare a far parte di un programma governativo che cambierà per sempre il suo punto di vista sull'intera umanità. 

"[...] Il mio sguardo, però, non brillava. Era spento, come da protocollo per la persone conformate. Conformate, conformate. E se quel termine non avesse significato null'altro che sconfitte?"



Ad un certo punto del libro, si riescono a percepire in maniera completa le sensazioni della ragazza, il suo bisogno di libertà che scaturiscono dal fatto che viene messa a conoscenza di un modo diverso di vivere, superato, antico che però a lei sembra più normale di qualsiasi sua realtà.  

"Iniziai a scrivere di mia spontanea volontà. Buttavo giù storie che prendevano spunto da quelle che avevo visto nei film oppure letto nei libri. Il tutto, rigorosamente, a mano: mi sembrava che il computer spersonalizzasse ciò che producevo. Ero fiera del dolore delle mani, dell'inchiostro della penna che finiva, dei fogli che venivano girati e che svolazzavano".



Alla fine il libro pone il lettore davanti ad un quesito fondamentale: è possibile tornare ad un mondo fatto di controllo ed imposizioni dopo che si è assaporato il gusto di una vita  alternativa e senza catene? 

La sintassi del libro è semplice e questo consente una lettura scorrevole. Tra le altre cose, ho apprezzato la brevità dei paragrafi. A mio parere l'unica nota negativa è che i personaggi, a parte forse la protagonista, sono stati poco caratterizzati, ma credo che questa sia stata una cosa voluta dall'autrice, proprio per sottolineare ancora di più la freddezza dei rapporti tra la protagonista stessa e tutti gli altri personaggi presenti nel libro. 
Consiglio questa lettura a tutti gli amanti del genere distopico, ma anche a chi vuole avvicinarsi ad esso per la prima volta... anche io avevo dei dubbi ma vi assicuro che questo libro non vi deluderà. 😉

"Io sono stata qui.
Distinti saluti,
Astrid".



NOTE SULL'AUTRICE: Alessia Vazzoler è nata il 17 marzo1996. Ha vissuto gran parte della sua vita in un piccolo comune di Trevigliano, dove ha conseguito il diploma di Maturità al Liceo Linguistico. Dal 2015 vive a Trento, dove ha conseguito la Laurea triennale in  Economia e Management e sta frequentando il corso di Laurea Magistrale in Direzione Aziendale. 


Questa recensione termina qui, fatemi sapere cosa ne pensate, se conoscevate già il libro o se avete intenzione di leggerlo. Vi piace il genere distopico? Avete letto altri libri di questo tipo? 

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A presto!!❤

7 commenti:

  1. Non conoscevo questo libro, mi hai fatto conoscervi cosa nuova

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    1. Bene, mi fa piacere sapere che i miei articoli siano utili 😊😊

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  2. Grazie ancora per la recensione 🤩

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    1. Figurati! Ho iniziato a seguire il tuo blog, se ti va di ricambiare mi farebbe molto piacere 🖤

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  3. Grazie ancora per la recensione 🤩

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  4. Il distopico non è il mio genere. Ho letto solo Falce che fa parte di questo genere e l’ho adorato, ma i libri a trama troppo futuristico proprio non mi vanno! Ad ogni modo dalla tua recensione questo sembra molto inquietante, che credo sia prerogativa del distopico esserlo, quindi sembra carino. Lo consiglierò sicuramente a qualche amante del genere!!

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    1. Come ho detto anche nella recensione, per me questo è stato il primo distopico e mi è piaciuto molto. Sicuramente leggerò altri libri di questo genere per avere conferma delle mie prime impressioni. Vorrei leggere anche Falce, ne ho sentito parlare davvero tanto. Grazie per essere passata di qua e per la tua gentilezza 😘

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