lunedì 30 novembre 2020

Recensione libro "Uno spazio senza tempo" di Allegra Giulia Perboni


 "A volte ci capitano cose che sembrano non avere senso, che sconvolgono i nostri piani, ma opporsi agli eventi non è la risposta. Devi solo assecondare il flusso della vita, riconoscere i segni del destino".

TRAMA: Giada è un'adolescente che comincia presto a scontrarsi e incontrarsi con la vita. La sua storia è specchio di tante altre: la famiglia che si sfalda, il bullismo, la ribellione, i tradimenti, la fuga a Londra per bruciare il passato e accendere il futuro. Giada inquieta nel suo mondo sottosopra. E poi le passioni, gli amori che travolgono e che lasciano il segno, la ricerca del proprio spazio nel mondo, i sogni da realizzare. Giada diventa grande attraverso esperienze ed errori, e scopre in sè un talento insospettabile che ha radici profonde: sarà proprio quello che la farà volare. 



RECENSIONE: "Uno spazio senza tempo" racconta le vicende di un'adolescente alle prese con la vita. Si tratta di un romanzo di formazione nel quale possiamo seguire le varie tappe della crescita di Giada da quando lei è praticamente una bambina, fino al momento in cui capisce, finalmente, quale strada dovrà percorrere nella sua vita. Il libro è diviso in tre parti, ciascuna delle quali rappresenta un gradino della vita di questa ragazza. Ma analizziamo i tre diversi momenti nel dettaglio:

Nella prima parte, Giada è una ragazzina di 14 anni che frequenta un liceo nel quale non è mai riuscita ad integrarsi, in una città Milano, che le è apparsa fin da subito grigia e fredda. Giada,infatti, non è nata a Milano ma in un piccolo paese affacciato sul mare, Cesenatico, che ad un certo punto della sua adolescenza ha dovuto abbandonare a causa del lavoro di suo padre.

"Il mare è sempre stato lì per lei: sulla spiaggia ha battezzato la sua libertà muovendo i primi passi e ha imparato le cose della vita chiacchierando sulla battigia con nonno Carlo. L'acqua le ha insegnato a stare a galla nelle difficoltà, a tenere la bocca chiusa quando serve, a non affogare mai. Ogni ricordo della sua vita è legato al mare".


 Tuttavia dal momento in cui arrivano a Milano, la sua famiglia, che è sempre stata unita e osservante delle tradizioni, inizia a trasformarsi in maniera repentina e si sgretola sotto i suoi occhi.

"A Milano il perenne senso di affanno era un inquilino ingombrante e nella ricerca sfrenata di qualcosa che non sapevano nemmeno cosa fosse, si perdevano".


 Giada viene trascurata, i suoi problemi passano in secondo piano e al dolore fisico e psicologico procuratole dal bullismo di cui è vittima a scuola, si aggiunge il dolore causato dal fatto che vede lentamente la sua famiglia sfaldarsi: il padre, Paolo, totalmente assente e la madre, Anna, che, nella sua solitudine, viene colpita da una forte depressione.

"Anna si alza in piedi in mutande e canottiera e Giada non può fare altro che buttare gli occhi a terra, fingendo di non notare quanto sia sottopeso. La schiena è ossuta, le cosce grosse quanto i polpacci. Guardandola camminare si ha paura che si spezzi, sembra una bimba malnutrita dalla pancia gonfia" [...]. "Giada vuole solo essere figlia e lasciar cadere nel vuoto le bugie di Anna sul suo appetito".


 La frenesia di quella grande città le fa percepire ancora di più la mancanza di ciò che Giada è stata costretta a lasciare nel suo paese d'origine: il mare, i suoi nonni e il suo amico d'infanzia Lorenzo. Nonostante ciò la ragazza cerca, fin da subito di reagire, non le piace quello che sta vivendo, lo dice apertamente e in molte situazioni sembra essere molto più matura rispetto agli adulti che dovrebbero solo amarla e che, invece, si lasciano andare alle loro debolezze, mostrandosi molto più fragili di lei. 

Giada osserva la scena senza parole, le gira leggermente la testa, le preoccupazioni per il tema di italiano diventano niente dopo l'umiliazione che prova nel dover assistere agli atteggiamenti imbarazzanti del padre. Ma Paolo non la considera più, troppo preso a pavoneggiarsi intrattenendo la ciclista, e a Giada  non resta che caricarsi sulle spalle lo zaino pesante, chiudere la portiera con la voglia di spaccare la macchina e incamminarsi verso la scuola".


 Nella seconda parte Giada si ritrova a frequentare un costosissimo collegio scelto per lei dal padre. Lontana dai suoi genitori, la ragazza tenta di accettare quella situazione e di costruirsi una vita, ma le mancano comunque i suoi affetti e la vita nel collegio è difficile e piena di insidie.

"Per distrarsi afferra il telefono, ma i suoi non le rispondono e di amiche da chiamare non ne ha, non resta altro che consolarsi col cibo".

 Nel caos dei suoi sentimenti e nella sua immensa solitudine, Giada, durante gli anni del collegio si ritroverà persino ad essere amica con la ragazza che è stata, fin dai tempi del liceo, la sua acerrima nemica. 

"Stentava a crederci, eppure, dal giorno in cui l'epilessia le aveva fatto sembrare più umana la sua vecchia nemica, Giada aveva iniziato a guardarla con occhi diversi..."


 Nella terza e ultima parte del libro troviamo Giada, ormai 20enne, che esasperata dalla sua famiglia e dalle continue delusioni, è fuggita da Milano e, come tanti ragazzi della sua età, si è trasferita a Londra, alla ricerca della sua indipendenza e di un posto nel mondo. Tuttavia la vita londinese non è facile come pensava.

"Qual'era, poi, il suo sogno? In quei mesi, aveva incontrato gente di ogni tipo, Londra era un tale generatore di culture, desideri e passioni che avrebbe potuto alimentare di energia propria tutte le case se si fossero attaccate ai cuori dei giovani che vi si erano rifugiati. Eppure lei si sentiva a terra".


 Disperata si ritroverà a chiedere aiuto, a cercare certezze ricongiungendosi con persone del suo passato, che scoprirà però, non potranno mai far parte del suo futuro...


Le tre parti di questo romanzo, anche se piene di sentimenti contrastanti, tradimenti, delusioni ed incertezze, hanno un filo rosso che le unisce; questo filo rosso è rappresentato da una grande passione di Giada: la cucina.

"Senza sapere esattamente cosa andrà a fare, inconsapevole di un talento che ha radici profonde, lascia che le mani si mettano in moto mentre s'immerge in quel regno magico. Cucinare la diverte: l'attesa non le pesa, quello è uno spazio senza tempo impregnato di odore buono".


 E' l'arte di saper cucinare, tramandatole dalla nonna, che tiene unita Giada alla sua terra e alle sue origini. Nonostante i problemi e le frustrazioni, Giada non appena si mette ai fornelli sembra trasformarsi in un' altra persona, torna a vivere, torna ai suoi ricordi e ai momenti più belli della sua infanzia. La sua passione è talmente accentuata che tutti quelli che entrano a fare parte della sua vita nel corso degli anni, si rendono conto del suo talento. 

"Per lei, cibo vuol dire emozione, ricordi, lei che per ognuna delle ricette che ha imparato ha un aneddoto, lei che quando è in cucina ha gli occhi che ridono. E' chiaro a chiunque che ha un dono, anche a Max, solo che a lui non interessa farglielo capire"


 Forse è quella la strada giusta? Riuscirà Giada a fare le scelte che la porteranno al successo?


La lettura di questo romanzo è scorrevole nonostante qualche refuso. I fatti sono narrati in terza persona da un narratore onnisciente, che consente al lettore di capire veramente i pensieri di Giada e di ogni altra persona che entra a fare parte della sua vita. L'uso del tempo presente permette, invece, al lettore, di calarsi perfettamente nei panni della protagonista e di vivere la sua storia: leggendo il romanzo ho avuto l'impressione di avere una nuova amica che avrei voluto consolare nei momenti più difficili e alla quale, spesso, avrei voluto dare consigli e suggerimenti.

Reputo "Uno spazio senza tempo" una lettura adatta principalmente agli adolescenti che cercano la propria strada e che non smettono mai di chiedersi quale sia lo scopo della loro vita; quegli stessi adolescenti che vedono il mondo muoversi mentre loro restano fermi e si perdono nel mare di scelte che possono prendere, che sembrano però sempre poco adatte per sè stessi; questo romanzo, tuttavia, è perfetto anche per tutti quegli adulti che faticano ad ammettere le loro fragilità e non si rendono conto che quelle stesse debolezze feriscono anche le persone che hanno intorno.

 Io penso che questo libro voglia essere anche un messaggio per tutti i suoi lettori: ognuno di noi possiede il proprio "spazio senza tempo", quel luogo, fisico o immaginario, in cui ci rifugiamo quando la vita si fa troppo difficile; il primo passo da fare, per tutti quelli che stanno ancora cercando la propria strada ma hanno difficoltà a trovarla, è proprio quello di riconoscere questo luogo, riconoscere ciò che ci piace fare, ciò che ci rende felici e agire in maniera tale da trasformare quel sogno che, per troppo tempo e per diversi motivi abbiamo sepolto nel nostro cassetto, in una meravigliosa realtà, nella nostra realtà.


Ho terminato di leggere questo libro il 25 novembre, giornata mondiale dedicata alla lotta contro la violenza sulle donne... solo un caso, tuttavia questo romanzo, che ha come protagonista una donna forte e determinata, ma che ha dovuto affrontare tante insidie, mi ha fatto riflettere molto. Giada è una ragazza dal carattere forte, che fin da subito tenta di conquistare la sua libertà, fuggendo da quelle decisioni che altri hanno preso al posto suo e decidendo, ad un certo punto, di intraprendere, nonostante tutto, la strada dell'indipendenza, che in realtà le fa tanta paura, ma che vuole assolutamente percorrere per allontanarsi da tutto quello che la fa star male.

"Quando non sai cosa fare, non fare nulla. Non andare in giro chiedendo: tu che ne pensi? Non chiedere agli altri le risposte che solo tu puoi trovare. E' la tua, di vita!"

Nonostante tutte le difficoltà, gli sbagli, la cattiveria delle persone e le difficili scelte da prendere ogni giorno, Giada trova sempre la forza per lottare e andare avanti... e quello che la spinge a fare tutto ciò è la grande passione, è l'ardore che conserva nel suo cuore e non permette a nessuno di scalfire quel suo desiderio profondo. 


La storia di Giada è simile a quella di molte altre ragazze della sua età e invita a non arrendersi mai, nemmeno quando nessuno sembra credere in te, perfino quelle persone che credevi ti amassero e che invece nascondono nella loro testa tutta un'altra opinione sulle tue scelte e sulle tue azioni. Andare avanti sempre, senza lasciarsi scoraggiare da nessuno, è la più grande dimostrazione d'amore verso noi stesse, perchè nessuno può permettersi di giudicarci, nessuno può permettersi di ostacolare il nostro cammino, nessuno può decidere ciò che è giusto e ciò che è sbagliato per noi e di questo Giada sembra esserne un'orgogliosa portavoce.

"Mai lasciare che le proiezioni degli altri su noi stessi ci confondano fino a modificare la nostra vera natura e la nostra inclinazione. Promettimi di ascoltarti sempre".


Bene lettori, anche questa  recensione è giunta al termine. Vi ringrazio per aver letto fin qui e spero che questo mio giudizio vi sia utile. Se amate i romanzi di formazione leggete "Uno spazio senza tempo"... non ve ne pentirete assolutamente, parola di lettrice ;-)
Come sempre, se vi va, fatemi sapere nei commenti cosa ne pensate, se già conoscete questo libro o se avete intenzione di leggerlo. Un bacio a tutti e mi raccomando... CREDETE SEMPRE NEI VOSTRI SOGNI!

PS. ringrazio di cuore l'autrice Allegra Giulia Perboni per avermi fatto conoscere la sua opera e avermi dato la possibilità di leggerla. 

 

mercoledì 4 novembre 2020

Recensione libro "L'oracolo dei mondi - L'origine" di Annachiara Cairoli

"Alla fine anche il Vento, ribelle e orgoglioso, dovette inchinarsi al Fuoco per nutrire la sua fiamma di speranza verso gli Umani"


Trama: 

Il Destino, l'artefice inconsapevole della creazione dell'Universo, è alla ricerca dell' "armonia perfetta" raggiungibile solo tra l'equilibrio delle forze diMadre Natura. Ombra e Luce, Aria e Fuoco, Terra e Acqua sono sei sorelle in eterna contrapposizione, si attraggono e nello stesso tempo si respingono. Varie sono le situazioni in cui si scontreranno, minando così quella stabilità di continuo ricercata, per poi riappacificarsi per il bene dell'Umanità. Le profezie della Fenice, la guerra contro gli Angeli e i Demoni per la liberazione della Terra porteranno le nostre protagoniste a vivere numerose avventure. 

L'autrice Annachiara Cairoli con maestria ed ottima capacità descrittiva, mostra una creazione del Cosmo tutta al femminile: il suo è un linguaggio pulito, dalle note divertenti e fantasiose, in grado di offrire al lettore una piacevolissima lettura. 



Recensione: 

Se volessimo descrivere questo libro in poche parole potremmo dire che esso contiene la storia della creazione del nostro Universo, della Terra e degli elementi che la caratterizzano, nonché una descrizione delle vicende che hanno portato alla nascita del bene e del male e di tutte quelle entità alle quali noi umani, ormai, crediamo più o meno fermamente. Si potrebbe quasi definire questo libro come un fantasy ma il punto è che:

" ...non siamo in un libro di genere Fantasy. Sapete bene cosa penso dei lieto fine delle favole. Quindi toglietevi quel sorriso dal volto. Spegnete il bagliore nei vostri occhi. Aprite bene le orecchie. Ora ascoltate".

Le parole che avete appena letto non sono di un personaggio qualsiasi presente nel libro, ma del Destino "in persona". Questo romanzo, infatti, non è altro che un lungo dialogo tra il lettore e questa entità asessuata, chiamata Fate, che si presenta come una ragazzina cieca, pura ed innocente. Il Destino qui appare spiritoso e, forse, anche un tantino presuntuoso nei confronti dell' "umano" lettore, tuttavia nonostante la sua onniscenza, questo particolare narratore, durante il racconto,ammette di essere spesso rammaricato, perché non riesce mai appieno a controllare il suo immenso potere. Il Destino, dunque, ci appare non come un'essenza superiore, ma fragile ed in grado di commettere errori come un qualsiasi essere umano. 

"Perché? Nemmeno io lo sapevo. Il mio potere spaventa anche me per questo. Nemmeno io posso andargli contro. Nemmeno io posso fermare il Destino. Posso dargli una guida [...], posso osservarlo, commentarlo, ma niente di più, niente di meno".


 Ma le vere protagoniste di questo racconto sono le sei figlie del Destino: Lux e Ombra, Sucellia ed Abnova, Freyra e Brigridien. Sei luci, sei ragazze che non sono altro che la personificazione dei sei elementi vitali della Terra.

"Chi lo avrebbe mai detto che quelle luci sarebbero diventate delle, come le chiamate voi, ragazze, e chi lo avrebbe mai detto che sarebbero state più imprevedibili di quanto pensassi? Avevo sempre voluto essere genitore,ma non pensavo fosse così difficile".


 Le sei sorelle, pur rappresentando l'unità di quella che noi oggi definiamo "Madre Natura", si troveranno spesso in lotta tra loro. Il primo vero scontro si ha tra Brigridien, personificazione del fuoco, e le altre sue sorelle, che vedono quell'elemento capace, in apparenza, di portare solo distruzione e caos sulla Terra.

"Il Fuoco non era un potere come gli altri, e non sembrava avere niente che potesse concordare con tutto il resto. Più che di creazione, dava l'aria di essere distruttivo e le cinque sorelle di Brigridien non volevano vedere tutto il loro creato andare perduto".


 In realtà il Fuoco si rivelerà essenziale per i figli di Madre Natura, gli Umani, ma anche per la sopravvivenza stessa della Terra. Quando l'equilibrio tra gli elementi sembrerà, infatti, ormai raggiunto, il potere del Destino, cambierà,ancora una volta, le sorti di Gaia e tutto verrà stravolto dalla nascita degli Angeli e dei Demoni figli, rispettivamente, della Luce e dell'Ombra. Cosa succederà sulla Terra? Riuscirà Madre Natura a fermare la rivolta e a riportare l'equilibrio nel nostro Universo?

Altra particolarità di questo romanzo è legata all'ambientazione. Chi legge fantasy sa benissimo che spesso le descrizioni dei paesaggi sono lunghe e dettagliate e rappresentano una parte fondamentale della storia. In questo libro gli scenari in cui si svolgono le vicende hanno un ruolo secondario: sono i personaggi e gli eventi stessi a prevalere su tutto, e questo consente al lettore di focalizzare meglio l'attenzione su ciò che viene raccontato e sul dialogo che si instaura con il narratore. Nonostante questo sono due i luoghi che vengono descritti e definiti in maniera più precisa: l'Eden e l'Aden, luoghi nei quali regnano rispettivamente gli Angeli e i Demoni. In particolare, la descrizione del Paradiso (conosciuto anche come Eden), richiama quella riportata da Dante Alighieri ne "La Divina Commedia". 

"Gli Angeli erano divisi in Caste. Le lande vennero definite dagli esseri angelici Cieli. Ogni Cielo, oltre ad avere un numero assegnato, aveva anche un nome. La landa più vicina a Gaia era definita il primo Cielo della Luna, il secondo Cielo era di Mercurio, il terzo di Venere, il quarto del Sole, il quinto di Marte, il sesto di Giove, il settimo di Saturno, l'ottavo delle Stelle Fisse ed infine il nono era definito Primo Mobile".

 


 Il linguaggio utilizzato per la scrittura di questo romanzo è molto semplice, per cui penso sia una lettura adatta a tutti quelli che cercano un Fantasy leggero da divorare in pochi giorni. Inoltre, essendo costituito da sole 245 pagine, questo racconto può essere inserito benissimo tra una lettura e l'altra. Per cui se amate il fantasy e siete curiosi di conoscere la storia dell'Universo raccontata da un punto di vista del tutto inedito, questo è il libro che fa per voi. 

Vi ricordo infine che "L'oracolo dei mondi - L'Origine" è il primo libro di una trilogia, della quale l'autrice sta scrivendo già il secondo capitolo. Per cui, se non lo avete ancora fatto, vi consiglio di recuperare al più presto questo primo volume. 

Bene lettori, anche questa recensione è giunta al termine. Ringrazio tutti quelli che hanno avuto la pazienza di leggere fino a qui e spero che questa recensione abbia stuzzicato almeno un pò la vostra curiosità. Vi aspetto nei commenti qui sotto per sapere cosa ne pensate. 

Vi lascio di seguito anche alcune note sull'autrice Annachiara Cairoli, che ringrazio di cuore per la fiducia, la disponibilità e per avermi dato l'opportunità di leggere la sua opera. 

NOTE SULL'AUTRICE: Annachiara Cairoli è nata il 13 gennaio 1998 a Como, dove attualmente vive. Il suo grande interesse per la lettura e la scrittura è già evidente in lei dai suoi primi anni della scuola elementare. Trascorre gli anni delle scuole medie e superiori a scrivere racconti che condivide solamente con le persone a lei più strette. Si diploma in Amministrazione Finanza e Marketing nel 2016. Nel 2019 si laurea in Servizi Giuridici per l'impresa ed è attualmente iscritta alla facoltà di Giurisprudenza. Lavora come consulente fiscale nello studio di famiglia. La scrittura continua ad essere la sua grande passione.

A presto! 

 

RECENSIONE LIBRO "Una single in fuga" di Beatrix Pezzati

"Avete presente quel tipo di ragazza che ha successo nella vita, è vincente nel lavoro e fortunata in amore? Beh, quella no...