martedì 23 giugno 2020

Recensione film "Un ponte per Terabithia"


Bentornati a tutti bloggers!! Come state? Spero tutto bene! Io,dopo averci pensato un pò su, ho deciso di portare dei contenuti nuovi sia sulla mia pagina Instagram che sul mio blog e,proprio per questo, ho aperto una nuova rubrica, chiamata "diariodiunalettricetalksaboutcinema", nell'ambito della quale (spero settimanalmente) pubblicherò la recensione di un film da me consigliato. Per questa settimana ho deciso di parlarvi di una pellicola che ho visto poche settimane fa e che mi ha colpito davvero tanto. Se amate il genere fantasy dovete assolutamente vederlo (ai più sensibili consiglio di preparare anche dei fazzoletti 😉).


🔘  TITOLO ORIGINALE: "Bridge to Terabithia"
🔘  ANNO: 2007
🔘  DURATA: 95 Min
🔘  GENERE: Fantastico, drammatico

TRAMA: Jess Aarons è un ragazzo di 12 anni molto riservato e con la passione per il disegno, appartenente ad una famiglia numerosa in gravi difficoltà economiche. Il ragazzo ha quattro sorelle e lui a casa, essendo l'unico figlio maschio, viene spesso trascurato. Anche a scuola Jess ha grandi difficoltà a relazionarsi con gli altri e spesso viene preso di mira dai bulli. 


Un giorno nella classe di Jess arriva una nuova alunna, Leslie Burke, una ragazza con uno stile tutto suo che ama leggere e viaggiare con la fantasia. I due ragazzi scoprono di essere anche vicini di casa, e tra loro nasce una bellissima amicizia. Un giorno, a ritorno da scuola, decidono di andare in esplorazione del bosco che si trova poco lontano dalle loro abitazioni, ma si rendono conto che per raggiungerlo occorre superare un torrente. Sulla riva di quest'ultimo trovano una corda appesa ad un ramo, che forse era stata messa lì da qualcuno proprio perché, in mancanza di un ponte, era l'unico modo per raggiungere l'altra sponda.



Nonostante i timori di Jess, Leslie lo convince ad attraversare con lei il fiume e,in un attimo, si ritrovano in un territorio meraviglioso, tutto da esplorare e abitato da creature fantastiche. I due ragazzi scelgono un nome per questo nuovo mondo: Terabithia.



Passeggiando tra gli alberi trovano persino i resti di una vecchia casa sull'albero, che decidono di restaurare e di trasformare nel loro luogo segreto, dove passare interi pomeriggi giocando ed inventando storie ed avventure.



Jess è finalmente felice, la sua vita è cambiata e tutto sembra perfetto, fino a quando un evento inatteso spezza quella magia... Quali sfide dovranno affrontare i due ragazzi? Quale sarà il destino di Terabithia?

RECENSIONE: ho scoperto questo film un po' per caso, mentre in un noioso sabato sera, cercavo qualcosa da guardare in tv. Da vera amante del genere fantasy, una volta visto il trailer, ho così subito deciso di guardarlo. La storia è ben strutturata, fa sognare e viaggiare con la fantasia insieme ai due protagonisti: ideale se si vuole trascorrere circa un'ora e mezza di pura spensieratezza. Pur essendo un Fantasy gli effetti speciali sono stati utilizzati molto poco, ed ho apprezzato il fatto che, pur essendo molto evidenti, sottolineano il confine netto tra reale e fantastico: il film è stato realizzato in maniera tale che lo spettatore si renda conto che gli elementi magici e fantastici presenti nel film sono solo il frutto dell'immaginazione dei due ragazzi. Il confine tra realtà e fantasia è fisicamente rappresentato proprio dal fiume che attraversa il bosco.
Si tratta inoltre del primo film fantasy che mi ha fatto commuovere, ed è forse questa la sua particolarità. 
Il film è molto interessante anche per i temi sociali che affronta, in special modo il problema del bullismo nelle scuole. 
Per saperne di più non vi resta che guardare questo bellissimo film.

💬 PRIMA CURIOSITÀ: Solo dopo aver visto il film sono venuta a conoscenza del fatto che, in realtà, esso è ispirato ad un romanzo per ragazzi del 1976, intitolato proprio come il film, che l'autrice, Katherine Paterson, scrisse per dare aiuto a suo figlio, caduto in una forte depressione.

💬 SECONDA CURIOSITÀ: In realtà dal romanzo è stato tratto anche un altro film per la televisione, risalente al 1985 della durata di 60 min, per la regia di Eric Till.


Spero che questo articolo sia stato interessante per voi e vi abbia incuriosito. Se volete, fatemi sapere cosa ne pensate, se già eravate a conoscenza di questo film o se lo avete già visto. I vostri feedback e commenti sono molto importanti per me, perchè mi aiutano a migliorare ed a creare contenuti in linea con i vostri interessi. Vi saluto, a presto ❤💫

domenica 21 giugno 2020

Regali ricevuti per il mio 27esimo compleanno! :D

Ciao a tutti lettori e bookblogger, come state? Lunedì 15 giugno è stato il mio compleanno, e dato che ho ricevuto tanti regali a tema libroso ho deciso di dedicare un articolo del mio blog per presentarveli. Per mia grande gioia ho ricevuto ben 5 libri, tutti azzeccatissimi perché sicuramente qualcuno avrà sbirciato nella mia wishlist 😃
 Si tratta, in particolare, di: 
- "Wonder" di R. J. Placido, ho visto qualche tempo fa il film tratto da questo romanzo e, poiché mi ha colpita molto, soprattutto per i temi sociali che affronta, ho deciso di recuperare questa lettura. 



- "Il circo della notte" di Erin Morgenstern:  ho letto parecchie recensioni positive riguardo questa storia d'amore davvero molto particolare, per cui lo avevo inserito già da tempo nella mia lista di libri da leggere.



- "La cattedrale del mare" di Ildefonso Falcones, il mese scorso ho visto la serie TV  tratta da questo romanzo storico, che hanno mandato in onda su canale 5. La storia del protagonista Arnau Estanyol, un servo della gleba che vuole cambiare il suo destino, mi ha davvero affascinata, anche perché la vicenda è ambientata in un periodo storico molto delicato e particolare: la società medievale di Barcellona nel XIV secolo. Vi consiglio di guardare la serie!

- Infine due libri di Felicia Kingsley: "Due cuori in affitto" e "Prima regola non innamorarsi". Purtroppo non ho ancora letto nulla della Kingsley e dato che ho sentito tantissimo parlare del suo ultimo libro, uscito solo poche settimane fa, sono davvero felice di avere la possibilità di leggerlo!


Ma il pezzo forte tra tutti i miei regali librosi è sicuramente quello che ho ricevuto dai miei genitori: una Olivetti lettera 32... Un vero tesoro vintage. Non potete capire la mia felicità non appena l'ho vista, la sognavo da una vita!

 
Ovviamente non è nuova, ho dovuto ripulirla e sistemarla prima di poterla provare ed utilizzare... Dopo un pomeriggio di pulizia approfondita ne sono uscita con delle grosse macchie di inchiostro sulle mani 😂 ma enormemente felice, perché adesso il piccolo tesoro è perfettamente funzionante.

 Dovete sapere che la "Lettera 32" è una macchina da scrivere portatile (sicuramente una grande innovazione per l'epoca), che è stata prodotta dalla Olivetti a partire dal 1963. Proprio grazie alla sua compattezza e facilità di utilizzo, si diffuse presto in tutto il mondo e venne in particolar modo utilizzata da studenti e giornalisti.

Una cosa di cui non ero a conoscenza è il fatto che con questa macchina, come anche per molti altri modelli, è possibile scrivere sia in nero che in rosso. Per quanto riguarda la tastiera la particolarità è che manca il numero 1, che può essere sostituito con la L minuscola o la i accentata, e manca lo zero che viene sostituito dalla O maiuscola. Questa mancanza è sempre legata al fatto che questo modello è portile e quindi era necessario risparmiare più spazio possibile. Mancano inoltre alcune lettere accentate minuscole che si sostituiscono con le lettere normali seguite dall'apostrofo. 

Che ne pensate del mio bellissimo "bottino di compleanno"? Conoscevate già la Olivetti lettera 32 e le sue particolarità? Ringrazio tutti quelli che vorranno lasciare un feedback per questo articolo. Se volete vi aspetto nei commenti. 👇 A PRESTO!!! ❤

giovedì 18 giugno 2020

Recensione libro - "Visioni di Isabel Rosberg" di Matteo Cardillo

"Si trattava di un sogno di quelli in cui si è abbandonati a vagare per mare. Non aveva ancora avuto modo di aprire gli occhi, eppure percepiva di stare oscillando verso la luce lontana che le filtrava dalle palpebre serrate, come quando si dorme e ci si dimentica la lampada accesa".


TRAMA In una notte d'estate del 1953, Isabel Rosberg decide di fuggire dalla sua città per far ritorno alla vecchia magione di famiglia: Stonecrow Hall, di cui Isabel è adesso l'unica erede, dopo che tutti i componenti della sua famiglia sono venuti a mancare durante la sua infanzia. In realtà Isabel intraprende il suo viaggio per un unico motivo: mettere in vendita quell'edificio inquietante ed isolato, per recidere per sempre il legame con un passato da dimenticare, fatto di morte e dolore. Isabel nota che qualcosa non va già nel momento in cui attraversa, dopo tanto tempo, il cancello arrugginito della dimora. Tutto sembra essersi cristallizzato, come se la casa stessa fosse in attesa del suo ritorno. Durante la sua permanenza nella casa accadono cose strane ad Isabel che, anche grazie agli abitanti del vicino villaggio, scopre misteri, storie e dicerie popolari legati alla sua famiglia che non conosceva o che, molto più probabilmente, ha cercato di rimuovere dalla sua mente per fuggire al suo profondo dolore. Isabel si renderà conto di non essere sola in quella casa: c'è qualcosa lì con lei, un'ombra che, in realtà, l'ha perseguitata per tutta la vita. E adesso quella presenza ha una richiesta da farle. Le donne della famiglia Rosberg hanno stipulato un accordo con il Male, e adesso Isabel deve rinnovarlo. Riuscirà Isabel a sottrarsi a quell'obbligo o si arrenderà al suo destino?  

RECENSIONE: "Visioni di Isabel Rosberg" è un romanzo molto particolare, in realtà il primo che leggo di questo genere. Avete presente la sensazione di inquietudine che si prova dopo aver visto un film dell'orrore? Quella sensazione che ci spinge a guardarci le spalle mentre stiamo percorrendo il corridoio di casa nostra o ci fa sobbalzare ad ogni minimo rumore notturno? Ecco questa è la stessa sensazione che si avverte leggendo questo libro.

Prima di parlarvi, però, del contenuto e di cosa ne penso di esso, vorrei farvi una breve descrizione tecnica del libro. Questo è diviso in due momenti: il primo è definito "catabasi", che sta ad indicare la discesa di una persona nel Regno dei Morti e coincide, in pratica, con l'intera vicenda; il secondo, che invece rappresenta l'epilogo del romanzo, è definito "anabasi", che letteralmente significa "ascensione,risalita". Inoltre il libro non è diviso in capitoli: i fatti sono distribuiti in sette giorni, che è proprio il tempo di permanenza di Isabel nella magione di Stonecrow Hall.



Faccio,in realtà, fatica a classificare questo libro come un semplice horror, poichè ad elementi tipici del genere, si affiancano descrizioni di sogni, incubi e visioni, che si prestano ad un'interpretazione della psicologia dei personaggi principali e lo fanno apparire anche come una sorta di romanzo psicologico.

"I sogni sono altre vite che noi viviamo, depurate dalla nostra fisicità mentale,ma non per questo meno vere. La loro mancanza di percezione al tatto non le rende esperienze meno oneste della vita diurna" 


Leggendo il libro si ha la strana sensazione di aver già visto i luoghi nei quali si svolge l'intera vicenda: al lettore sembrerà di averne già memoria. In realtà, come afferma lo stesso autore nella sezione finale del libro dedicata ad alcuni appunti, essi non sono altro che degli archetipi, che sono stati scelti non solo perchè tipici del genere horror e dello stile gotico, ma anche perchè sono luoghi che fanno sorgere, in chi legge, quei sentimenti dai quali cerchiamo tutti, da sempre, di tenerci lontani: la solitudine,rappresentata dall'antica magione vuota e isolata dal resto del mondo; la paura dell'ignoto e dell'oscurità che solo un'immensa foresta o le acque calme ma buie e profonde di un lago possono far percepire. 

                                   
 
"Il lago si estendeva come un vetro incorrotto e statico, senza un filo di vento che ne increspasse la superficie. Il luogo sembrava quasi comunicarle che sarebbe parsa una sciagura se qualcuno avesse varcato la superficie delle acque con il transito ignavo di una barca. Dietro, oltre la sua estensione, gli alberi sorvegliavano in silenzio il segreto di quel posto".

La decisione di Isabel di far ritorno alla magione di famiglia è solo apparentemente dettata dalla necessità di un sopralluogo per vendere quella casa. In realtà Isabel sente il bisogno di tornare per ricongiungersi con un passato pieno di dolore, con il quale era convinta di aver chiuso i conti già da bambina, quando era andata via da quella dimora per andare a studiare altrove, ma che invece l'ha perseguitata per tutta la vita.

"Comprese finalmente che si era illusa, se fino ad allora aveva creduto che il passato non tornasse a saldare i conti. Inutile fuggire di notte dalla città". 

Ma se da una parte la famiglia ha sempre nascosto ad Isabel la verità sulla sua stirpe, dall'altra Isabel stessa nasconde un segreto, un'avvenimento che l'ha segnata profondamente, che le impedisce di guardarsi allo specchio senza timore, che è forse causa delle sue visioni e che forse è anche strettamente legato a ciò che il futuro ha in serbo per lei.
"Visoni di Isabel Rosberg" è un insieme di percezioni e vita reale, è una continua altalena tra passato e presente, è un viaggio che la protagonista intraprende per comprendere il suo passato, per fuggire dal dolore che la tiene stretta in una morsa e per capire, infine, cosa fare del suo futuro; perchè se c'è una cosa che questo libro ci insegna è proprio questa: non si può sfuggire dal proprio passato, non si possono rinnegare le proprie origini ma si deve comprendere, accettare ciò che si è ed infine decidere quale sia la strada più giusta da percorrere. 

La lettura di questo romanzo è scorrevole, il linguaggio è abbastanza semplice ed ho apprezzato il modo in cui è stata suddivisa la narrazione. Consiglio questa lettura agli amanti dell' horror e a tutti quelli che vogliono avvicinarsi a questo genere e, per finire, avviso i lettori più sensibili che ci sono alcune parti del libro molto disturbanti e cruente... Se non siete abbastanza coraggiosi, meglio lasciar perdere. Io vi ho avvisati! 😉

Potete trovare questo libro su Amazon: clicca qui.

RECENSIONE LIBRO "Una single in fuga" di Beatrix Pezzati

"Avete presente quel tipo di ragazza che ha successo nella vita, è vincente nel lavoro e fortunata in amore? Beh, quella no...