giovedì 18 giugno 2020

Recensione libro - "Visioni di Isabel Rosberg" di Matteo Cardillo

"Si trattava di un sogno di quelli in cui si è abbandonati a vagare per mare. Non aveva ancora avuto modo di aprire gli occhi, eppure percepiva di stare oscillando verso la luce lontana che le filtrava dalle palpebre serrate, come quando si dorme e ci si dimentica la lampada accesa".


TRAMA In una notte d'estate del 1953, Isabel Rosberg decide di fuggire dalla sua città per far ritorno alla vecchia magione di famiglia: Stonecrow Hall, di cui Isabel è adesso l'unica erede, dopo che tutti i componenti della sua famiglia sono venuti a mancare durante la sua infanzia. In realtà Isabel intraprende il suo viaggio per un unico motivo: mettere in vendita quell'edificio inquietante ed isolato, per recidere per sempre il legame con un passato da dimenticare, fatto di morte e dolore. Isabel nota che qualcosa non va già nel momento in cui attraversa, dopo tanto tempo, il cancello arrugginito della dimora. Tutto sembra essersi cristallizzato, come se la casa stessa fosse in attesa del suo ritorno. Durante la sua permanenza nella casa accadono cose strane ad Isabel che, anche grazie agli abitanti del vicino villaggio, scopre misteri, storie e dicerie popolari legati alla sua famiglia che non conosceva o che, molto più probabilmente, ha cercato di rimuovere dalla sua mente per fuggire al suo profondo dolore. Isabel si renderà conto di non essere sola in quella casa: c'è qualcosa lì con lei, un'ombra che, in realtà, l'ha perseguitata per tutta la vita. E adesso quella presenza ha una richiesta da farle. Le donne della famiglia Rosberg hanno stipulato un accordo con il Male, e adesso Isabel deve rinnovarlo. Riuscirà Isabel a sottrarsi a quell'obbligo o si arrenderà al suo destino?  

RECENSIONE: "Visioni di Isabel Rosberg" è un romanzo molto particolare, in realtà il primo che leggo di questo genere. Avete presente la sensazione di inquietudine che si prova dopo aver visto un film dell'orrore? Quella sensazione che ci spinge a guardarci le spalle mentre stiamo percorrendo il corridoio di casa nostra o ci fa sobbalzare ad ogni minimo rumore notturno? Ecco questa è la stessa sensazione che si avverte leggendo questo libro.

Prima di parlarvi, però, del contenuto e di cosa ne penso di esso, vorrei farvi una breve descrizione tecnica del libro. Questo è diviso in due momenti: il primo è definito "catabasi", che sta ad indicare la discesa di una persona nel Regno dei Morti e coincide, in pratica, con l'intera vicenda; il secondo, che invece rappresenta l'epilogo del romanzo, è definito "anabasi", che letteralmente significa "ascensione,risalita". Inoltre il libro non è diviso in capitoli: i fatti sono distribuiti in sette giorni, che è proprio il tempo di permanenza di Isabel nella magione di Stonecrow Hall.



Faccio,in realtà, fatica a classificare questo libro come un semplice horror, poichè ad elementi tipici del genere, si affiancano descrizioni di sogni, incubi e visioni, che si prestano ad un'interpretazione della psicologia dei personaggi principali e lo fanno apparire anche come una sorta di romanzo psicologico.

"I sogni sono altre vite che noi viviamo, depurate dalla nostra fisicità mentale,ma non per questo meno vere. La loro mancanza di percezione al tatto non le rende esperienze meno oneste della vita diurna" 


Leggendo il libro si ha la strana sensazione di aver già visto i luoghi nei quali si svolge l'intera vicenda: al lettore sembrerà di averne già memoria. In realtà, come afferma lo stesso autore nella sezione finale del libro dedicata ad alcuni appunti, essi non sono altro che degli archetipi, che sono stati scelti non solo perchè tipici del genere horror e dello stile gotico, ma anche perchè sono luoghi che fanno sorgere, in chi legge, quei sentimenti dai quali cerchiamo tutti, da sempre, di tenerci lontani: la solitudine,rappresentata dall'antica magione vuota e isolata dal resto del mondo; la paura dell'ignoto e dell'oscurità che solo un'immensa foresta o le acque calme ma buie e profonde di un lago possono far percepire. 

                                   
 
"Il lago si estendeva come un vetro incorrotto e statico, senza un filo di vento che ne increspasse la superficie. Il luogo sembrava quasi comunicarle che sarebbe parsa una sciagura se qualcuno avesse varcato la superficie delle acque con il transito ignavo di una barca. Dietro, oltre la sua estensione, gli alberi sorvegliavano in silenzio il segreto di quel posto".

La decisione di Isabel di far ritorno alla magione di famiglia è solo apparentemente dettata dalla necessità di un sopralluogo per vendere quella casa. In realtà Isabel sente il bisogno di tornare per ricongiungersi con un passato pieno di dolore, con il quale era convinta di aver chiuso i conti già da bambina, quando era andata via da quella dimora per andare a studiare altrove, ma che invece l'ha perseguitata per tutta la vita.

"Comprese finalmente che si era illusa, se fino ad allora aveva creduto che il passato non tornasse a saldare i conti. Inutile fuggire di notte dalla città". 

Ma se da una parte la famiglia ha sempre nascosto ad Isabel la verità sulla sua stirpe, dall'altra Isabel stessa nasconde un segreto, un'avvenimento che l'ha segnata profondamente, che le impedisce di guardarsi allo specchio senza timore, che è forse causa delle sue visioni e che forse è anche strettamente legato a ciò che il futuro ha in serbo per lei.
"Visoni di Isabel Rosberg" è un insieme di percezioni e vita reale, è una continua altalena tra passato e presente, è un viaggio che la protagonista intraprende per comprendere il suo passato, per fuggire dal dolore che la tiene stretta in una morsa e per capire, infine, cosa fare del suo futuro; perchè se c'è una cosa che questo libro ci insegna è proprio questa: non si può sfuggire dal proprio passato, non si possono rinnegare le proprie origini ma si deve comprendere, accettare ciò che si è ed infine decidere quale sia la strada più giusta da percorrere. 

La lettura di questo romanzo è scorrevole, il linguaggio è abbastanza semplice ed ho apprezzato il modo in cui è stata suddivisa la narrazione. Consiglio questa lettura agli amanti dell' horror e a tutti quelli che vogliono avvicinarsi a questo genere e, per finire, avviso i lettori più sensibili che ci sono alcune parti del libro molto disturbanti e cruente... Se non siete abbastanza coraggiosi, meglio lasciar perdere. Io vi ho avvisati! 😉

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2 commenti:

  1. Recensione meravigliosa, sei davvero riuscita ad incuriosirmi nonostante io non sia un'appassionata di questo genere! Complimenti per il nuovo blog davvero bellissimo 😍.

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    1. Grazie mille Enrica! Sei gentilissima :-) Se vuoi avvicinarti al genere, questo potrebbe essere il libro adatto. Fammi sapere se deciderai di leggerlo. Un bacio :-*

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